Il nemico giurato del dimagrimento

PREMESSA
Esistono motivi ormonali, legati a patologie o cattivo assestamento endocrino, per cui le persone vanno incontro ad un forte rallentamento del dimagrimento o un aumento di peso ingiustificato.

TUTTAVIA…
Prima di pensare di avere una patologia e di fare approfondimenti diagnostici, vale la pena pensare al motivo più banale per cui non si dimagrisce, ossia quando si mangia più di quello che si brucia.

Il nostro peso corporeo dipende essenzialmente dalle calorie introdotte (cibo) e dalle calorie bruciate (metabolismo basale, attività quotidiane, attività fisica).

PESO = CALORIE INTRODOTTE – CALORIE BRUCIATE

Quando mangiamo più di quello che bruciamo, ingrassiamo.
Quando mangiamo meno di quello che bruciamo, dimagriamo.
Quando i due fattori sono in pari, il peso rimane invariato.

QUESTIONE DI CALCOLI MATEMATICI
Vediamo quello che succede in un esempio di dimagrimento di un’ipotetica Maria.

Maria pesa 80 kg. Il suo peso ideale è di 65 kg, quindi deve perdere 15 kg.
La stima del suo metabolismo basale è di 1350 kcal: questo è quanto Maria brucia stando perfettamente ferma.
Al metabolismo basale bisogna aggiungere quello che Maria brucia quotidianamente: fa un lavoro sedentario, va al lavoro in macchina, ma riesce a camminare 3-4 km tutti i giorni.
Queste piccole attività le permettono di bruciare 200 kcal.
Quindi, per mantenere il suo peso di 80 kg Maria deve introdurre quotidianamente le kcal del suo metabolismo basale + le kcal che brucia muovendosi: 1350 + 200 = 1550 kcal.
Per dimagrire deve introdurre meno di 1550 kcal, ma più di 1350.
Bisogna stilare una dieta di 1300-1400 kcal circa, che le permetterebbe di perdere più o meno 8 etti al mese… Ecco perché si dice che il dimagrimento deve essere lento!

Maria però, dopo due mesi di dieta, non ha perso nemmeno un etto.
Che cosa sta succedendo?

Se proviamo a seguire Maria vediamo che fa qualche piccolo extra:
– Quando prende il caffè aggiunge mezza bustina di zucchero: sono 20 kcal.
– Quando finisce la colazione, aggiunge un paio di biscotti secchi: sono 40 kcal.
– Quando è in ufficio, mangia un paio di quadratini di cioccolato extra, oppure 4-5 caramelle: 20-50 kcal in più.
– La sera quando prepara la cena tende ad assaggiare i piatti cucinati.
Prese singolarmente sono irrisorie e non compromettono il dimagrimento. Il problema è l’effetto accumulo,  se sommiamo tutti gli extra e vediamo quanto è il surplus quotidiano, raggiungiamo quel delta di 200 kcal che le dovrebbe permettere di dimagrire.

Cominciate a capire perché dimagrire è tanto difficile, lento e progressivo?

L’errore (di valutazione) sullo sport
Un modo per poter incentivare il dimagrimento è quello di fare più sport: in questo modo le calorie bruciate aumentano, e si perde peso più velocemente.

Attenzione però a che tipo di sport si sceglie:
1) Sport in cui si brucia solo fino a che ci si allena
2) Sport in cui si brucia in allenamento e che permette un aumento del metabolismo basale (ossia, permette di bruciare più calorie a riposo)
Se ci iscriviamo ad un corso di Zumba in palestra bruceremo 300-400 kcal durante l’allenamento: se andiamo due volte a settimana, sono 600-800 kcal in più a settimana, che corrispondono a circa 100-200 kcal al giorno.


Se invece facciamo un allenamento funzionale non solo bruceremo durante l’allenamento, ma bruceremo di più nelle 24-48 ore successive.

ATTENZIONE: questo è un esempio ‘classico’. Dobbiamo ricordare che spesso a mettere i bastoni tra le ruote al dimagrimento c’è anche un metabolismo rallentato.
Inoltre, vale la pena ricordare che meno peso abbiamo *effettivamente* da perdere, più fatica faremo: è più semplice perdere 20 kg passando da 100 kg a 80 kg che non 3 kg passando da 60 kg a 57 kg.

 

TUTTO QUESTO PER DIRE CHE…

  1. E’ sempre consigliabile accostare alla dieta un’adeguata attività fisica.
  2. Gli extra non sono da abolire, ma vale la pena focalizzarsi su quali concedersi: meglio un extra “grande” una o due volte a settimana, oppure piccoli extra settimanali.
  3. La dieta non deve essere privativa e monotona.
  4. Se state cercando da anni di perdere peso e non avete ancora trovato il vostro equilibrio, provate a prendervi a riflettere. A volte all’aver seguito con troppa rigidità diete dimagranti che non soddisfacevano il palato, cosicché poi ogni occasione per sgarrare diventa quasi un’abbuffata compulsiva; altre volte non si dimagrisce perché si segue la dieta corredandola di tante piccole concessioni che minano il successo del piano alimentare; altre volte ancora, non si dimagrisce perché il problema è più radicato nella psiche, che non nel metabolsimo: in questi casi è utile avvalersi dell’aiuto di un percorso psicoterapico che ci permetta di padroneggiare pensieri disfunzionali legati al cibo.

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