Etimologia e storia di alcuni quartieri di Napoli

Oggi i quartieri di Napoli sono 30 e ognuno di loro è indispensabile per descrivere la bellezza e le controversie di questa città.

Ecco le etimologie di alcuni quartieri:

  • Arenella: il canonico Celano ricorda la sua etimologia, attraverso le parole di Gino Doria, in questo modo: «Prende questo nome dalle arene che vi lasciano i torrenti delle acque piovane che calano dal monte dei Camaldoli, al quale da questa parte vi sale».
    L’Arenella era anticamente il luogo di villeggiatura prediletto dai napoletani.
  • Bagnoli: Questo toponimo, che usato al singolare si trova anche in altre regioni, deriva dal nome della terma Balneolum (in volgare lo Bagnuolo) qui esistente.
    Questa terma era però molto piccola e angusta; aveva origine dalle radici del monte Olibano. La più antica testimonianza di Bagnoli risale al XIII secolo, nel poemetto latino “De balneis terrae laboris” di Pietro d’Eboli, il quale scrisse che il nome della terma si estese a tutta la località.

  • Barra: Grazie alla sua vicinanza al fiume Sebeto, Barra era una zona molto in voga già dai tempi romani, ma con la fine dell’Impero, questo territorio cadde in un graduale abbandono, e le terre un tempo fertili divennero paludose. Deve il suo nome allo sviluppo di numerosi casali e nel 1275 l’intera area fu donata alla famiglia Coczi dal re Carlo I Angioino, e questo casale fu chiamato, per la presenza di numerose torri, Barra de Coczi.
  • Chiaia: E’ la corruzione napoletana dell’antichissimo playa e già nelle epistole del VI secolo di papa Gregorio Magno questo termine serviva a designare tutto il litorale marittimo occidentale di Napoli. Durante l’epoca romana questa era una antica strada chiamata via Puteolana, poiché era l’itinerario più veloce per giungere a Pozzuoli.
  • Materdei: L’intera zona prende origine dal nome della chiesetta Santa Maria Mater Dei, eretta nel 1587 da Padre Agostino de Juliis dell’ordine dei Serviti.
  • Posillipo: Il nome Pausilypum fu dato da Publio Vedio Pollione alla sua villa in ricordo o in onore del Zeus Pausìlipos, di cui parla Sofocle nel Nauplio.
    La traduzione letteraria è tregua dal dolore. Alla sua morte nel 15 d.c. la casa fu donata all’Imperatore Ottaviano, il quale fece della villa a Posillipo una propria villa.

  • Fuorigrotta: In età augustea c’era l’esigenza di costruire una via tra Napoli e Pozzuoli per migliorare le comunicazioni dirette; per questa ragione Agrippa, generale di Ottaviano, decise di aprire una galleria sotto il colle di Posillipo, chiamata successivamente Crypta Neapolitana. Terminati i lavori, i soldati romani iniziarono a chiamare un antico villaggio di poche anime pie chiamato Casapagna, posto sulla strada, Foris criptae.
  • Ponticelli: Il toponimo sta ad indicare una serie di ponti che servivano ad andare da una parte ad un’altra.
  • Secondigliano: La famiglia romana dei Secondili era una potenza. Vivevano proprio in questa zona di Napoli. Qui è stato scoperto il secondo miglio della via Appia che portava a Roma.
  • Stella: Questo è uno dei quartieri più antichi di Napoli. Tutta la zona prende il nome dal santuario della Stella, chiamato così per via di un’icona mariana che raffigura la Madonna con una stella sul capo.
  • Vomero: L’etimologia deriva dal greco Bomòs (βωμός, cioè “altura”) ma c’è chi scommette che invece trae origine dal gioco del vomere, un passatempo contadino che sanciva come vincitore chi, con il vomere dell’aratro, avesse tracciato un solco quanto più possibile dritto.

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